Aqualife: ecosistemi dipendenti dalle acque sotterranee
Dal 4 al 6 luglio si è svolto all’Auditorium del Parco, a L’Aquila, il Convegno conclusivo del progetto Aqualife dal titolo “Ecosistemi dipendenti dalle acque sotterranee / Groundwater Dependent Ecosystems”. LIFE12 BIO/IT/000231 Aqualife - Development of an innovative and user-friendly indicator system for biodiversity in Groundwater Dependent Ecosystems (GDE), attivo dal 2013, è un progetto coordinato dall’Ente Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e cofinanziato dall’Enel Produzione S.p.A. Partner del progetto il Dipartimento di Medicina clinica, sanità pubblica, scienze della vita e dell’ambiente (MESVA) dell’Università degli Studi dell’Aquila e la Direzione Parchi, Territorio, Ambiente ed Energia della Regione Abruzzo.
Aqualife ha lo scopo di aumentare la consapevolezza dell’importanza degli ecosistemi che dipendono dalle acque sotterranee: non solo le sorgenti ma anche gli ambienti di grotta, le falde acquifere alluvionali e la zona iporreica, ossia la zona di scorrimento delle acque al di sotto del letto dei fiumi. Ciascuno di questi ambienti è un ecosistema peculiare, dotato di una biodiversità particolarmente adattata alla vita nelle acque sotterranee, poco conosciuta e a volte di enorme valore conservazionistico. L’attività di ricerca sul campo ha permesso di mettere a punto un innovativo sistema di bioindicatori in grado di valutare il rischio a cui sono sottoposti questi ecosistemi, attraverso un’interfaccia software di facile utilizzazione, un vero e proprio strumento di monitoraggio e valutazione.
Per l’IZS dell’Abruzzo e del Molise hanno partecipato al Convegno di L’Aquila Carla Giansante e Riccardo Caprioli che hanno presentato il poster “Chemical contamination within the water catchment area of the Aterno-Pescara: comparison between Macroinvertebrates and Fish”, elaborato in collaborazione con Gianfranco Diletti e Valeria Melai, sempre dell’IZSAM. Ai sensi della Direttiva 2000/60/CE i macroinvertebrati sono comunemente utilizzati come indicatori biologici per valutare lo stato ecologico delle acque interne. In questo studio, invece, è stata dimostrata la loro capacità di accumulare sostante chimiche potenzialmente tossiche in modo da evitare il sacrificio di specie di pregio come i pesci per la determinazione del bioaccumulo nelle acque interne.
11 luglio 2018 (MG)
© IZSAM Luglio 2018
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