Conferenza mondiale sul controllo della Rabbia (Seul-Sud Corea)

 
Conferenza mondiale sul controllo della Rabbia
Conferenza mondiale sul controllo della Rabbia

Dal 7 al 9 settembre si è tenuta a Seoul (Corea del Sud) la conferenza mondiale sul controllo della rabbia, organizzata dall'Organizzazione Mondiale della Sanità Animale (OIE) in collaborazione con la FAO, l'OMS e l'Unione Europea per fare il punto della situazione sulle maggiori criticità nella gestione della malattia tutt'ora endemica in 110 Paesi, fortemente condizionata dai differenti contesti ecologici nei quali si manifesta e spesso sottostimata, nonostante le importanti implicazioni socio economiche e sanitarie che la caratterizzano.


Nel corso del convegno è stata sottolineata la persistente scarsità di dati e la carenza di sistemi di sorveglianza adeguati a conoscere e monitorare la situazione epidemiologica nelle popolazioni animali, necessari per prevenire e controllare efficacemente la zoonosi, nonostante l'esistenza di strumenti tecnologici e conoscenze tecnico-scientifiche già sufficienti per eradicare una malattia che miete almeno 55.000 vittime l'anno, in maggioranza bambini,  ed è largamente presente in molte aree del mondo.


Le giornate di studio, organizzate in sessioni tematiche, hanno stimolato un aperto confronto tra delegati OIE, rappresentanti delle autorità competenti nazionali e locali, organizzazioni non governative umanitarie e protezionistiche, ricercatori e legislatori, per analizzare e promuovere strategie utili a compensare le inefficienze dovute al mancato coordinamento di diversi piani di controllo, spesso attuati esclusivamente a livello locale e indeboliti da una progressiva scarsità di risorse, generalmente utilizzate per fronteggiare altre problematiche di sanità pubblica, ritenute più urgenti dai governi centrali.


Pieno consenso intorno alla necessità improrogabile di concentrare gli sforzi, in maniera coordinata e sistematica, su strategie a lungo termine, sostenibili ad attente all'equilibrio degli ecosistemi.


Enfatizzata l'importanza di migliorare la qualità degli strumenti diagnostici, la necessità di promuovere e sostenere la ricerca e lo sviluppo di nuovi presidi immunizzanti, somministrabili anche per via orale ed associabili a prodotti farmacologici per la vaccinazione e la sterilizzazione di massa delle popolazioni canine, responsabili della trasmissione all'uomo nel 95% dei casi. Stigmatizzato l'abbattimento indiscriminato e spesso disumano dei cani randagi, talora impiegato nei paesi in via di sviluppo come unica misura per il controllo della malattia pur essendo universalmente riconosciuto come inefficace, antieconomico ed eticamente inaccettabile.


Ricordato il contributo dell'OIE nella lotta alla malattia attraverso la rete internazionale dei Laboratori di Referenza e dei Centri di Collaborazione, la formazione e l'aggiornamento professionale, il potenziamento delle capacità diagnostiche dei servizi veterinari ufficiali.


Da registrare un forte consenso intorno all'importanza della comunicazione quale elemento centrale per il coinvolgimento attivo delle comunità più a rischio, assieme ad un sistema di norme orientate a promuovere la proprietà responsabile degli animali quale primo elemento per ottenere risultati durevoli per la salute umana ed animale. Particolarmente interessante le sessioni dedicata all'impatto socioeconomico della malattia ed all'analisi costo beneficio delle possibili diverse azioni di prevenzione e controllo. Il 10% dei fondi utilizzati su scala globale per il trattamento antirabbico post esposizione sarebbero sufficienti per finanziare piani di eradicazione della rabbia canina capaci di prevenire la quasi totalità dei casi di infezione nell'uomo. Presentati e discussi gli standard internazionali e gli strumenti messi a disposizione dall'OIE per sostenere e migliorare la sanità pubblica veterinaria nei paesi in via di sviluppo, ribadito il ruolo centrale e la responsabilità dei Servizi Veterinari nazionali nel realizzare una completa integrazione tra la veterinaria pubblica e quella privata per la prevenzione ed il controllo delle zoonosi.


Il Professor Vincenzo Caporale ha coordinato la sessione di lavoro dedicata ai piani integrati di controllo della malattia, fondati sull'approccio intersettoriale e multidisciplinare, per razionalizzare le risorse disponibili e promuovere le modalità di intervento efficaci nei confronti della malattia, efficienti e sostenibili sul piano economico ed etico. Gli esperti del Centro di Collaborazione OIE per la formazione veterinaria, l'epidemiologia, la sicurezza alimentare ed il benessere animale hanno presentato le attività dell'ICT per lo sviluppo di un nuovo vaccino parenterale per la specie canina, dei sistemi informativi per la gestione delle popolazioni canine e feline, di strumenti informativo/educativi a carattere innovativo, tra cui il portale CAROdog dedicato alla proprietà responsabile degli animali da compagnia.


Al termine dei lavori è stato elaborato un documento contenente le raccomandazioni scaturite nelle sessioni di lavoro, il testo ufficiale sarà divulgato a breve sul sito dell'OIE, assieme ad altre importanti iniziative, come l'imminente lancio di un progetto pilota per la creazione di una banca internazionale di vaccini antirabbici, in grado di assicurare la disponibilità costante di dosi immunizzanti, da utilizzare soprattutto in situazioni di emergenza.

 
 
 
 
 
© IZSAM Agosto 2016
 
 
 
 
 
 
 
 

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