L'Istituto in Zambia, Namibia e Botswana

Dal 12 al 21 aprile il direttore Vincenzo Caporale e i dottori Rossella Lelli, Alberto Mancuso e Massimo Scacchia dell'Istituto G. Caporale, hanno visitato Zambia, Namibia e Botswana.

Molteplici gli scopi della missione. Oltre a incontrare i direttori dei Laboratori nazionali dei 3 Paesi africani e discutere dei progetti di ricerca in corso, si voleva verificare lo stato dell'arte dei progetti OIE Twinning Project con Gaborone (Botswana) e Windhoek (Namibia) ed esaminare le attività e le future collaborazioni con il Laboratorio di Referenza OIE sull'Afta Epizootica di Gaborone; infine si intendeva proporre un corso di formazione sulla Sicurezza Alimentare.

La delegazione dell'Istituto ha avuto modo di incontrare il nuovo direttore, Joseph Mubanga, ed il suo vice Kabilika, del Department of Veterinary and Livestock Development, facente parte del Ministry of Livestock and Fisheries Development, della Repubblica dello Zambia, nonché il direttore del Central Veterinary Research Institute, Paul Fandamu e il suo staff.

In Zambia attualmente vengono portati avanti 2 progetti di ricerca su PPCB e Tick Born Diseases, finanziati dal Ministero della Salute italiano.

In Namibia, dove i progetti comuni ai due Istituti sono ben 9, la delegazione ha incontrato il Permanent Secretary del Ministry of Agricolture Water and Forestry, il direttore dei Servizi Veterinari, il direttore facente funzioni A. Marais e lo staff del Central Veterinary Laboratory.

Il 20 aprile si è tenuta al Botswana National Veterinary Laboratory di Gaborone una riunione alla quale hanno partecipato rappresentanti del suddetto Laboratorio, tra cui il nuovo direttore, Letihogile Modisa.

Al Botswana Vaccine Institute, Laboratorio di Referenza OIE per l'Afta Epizootica, si è tenuta inoltre una riunione per discutere dei progetti in corso e degli ambiti delle future collaborazioni. I progetti in atto con il NVL del Botswana sono 3.

La delegazione dell'Istituto G. Caporale è stata ovunque accolta con entusiasmo ed è stata ribadita da tutti gli interlocutori la volontà a collaborazioni tecnico-scientifiche: ciò attesta e riconferma l'importante ruolo che l'Istituto di Teramo ha ormai assunto nell'Africa del sud-ovest.