Our Ocean: an ocean for life

 

 

Il 5 e il 6 ottobre l’Unione Europea ha organizzato a Malta “Our Ocean: an ocean for life”, la quarta conferenza di una serie inaugurata nel 2014 dal Segretario di Stato USA, John Kerry, per spronare i leader mondiali a rispondere alla crisi degli oceani.

 

Focalizzata geograficamente su Mar mediterraneo, Oceano Atlantico e Oceano Indiano, l’Our Ocean Conference di quest’anno ha ospitato rappresentanti dei Ministeri dell’ambiente e degli affari esteri dei Governi di tutto il mondo, Organizzazioni no-profit e Fondazioni per la conservazione dell’oceano.

Nello spirito delle precedenti edizioni la Conferenza, che si è sviluppata in un evento interattivo di due giorni, aveva l’obiettivo di ispirare e potenziare una nuova generazione di leader, imprenditori, scienziati ed esponenti del società civile per individuare soluzioni e impegnarsi a gestire gli oceani in modo sicuro, pulito e sostenibile, annunciando e definendo una agenda di impegni su sei temi: aree marine protette, cambiamenti climatici, pesca sostenibile, inquinamento marino, economia blu sostenibile e sicurezza marittima.

 

Uno degli obiettivi specifici della conferenza è stato segnalare i progressi compiuti legati agli impegni del passato, oltre che ispirarne di nuovi. Le sfide future si trasformano così in un’ opportunità per la cooperazione, la ricerca, l’innovazione e l'imprenditoria.

Per l’Unione Europea uno dei temi centrali è stata la campagna sui rifiuti marini.

 

L’Unione Europea insieme a SOA Sustainible Oceans Alliance nell’occasione ha ospitato il secondo Our Ocean Youth Summit selezionando 100 giovani leader tra innovatori, ricercatori e imprenditori, provenienti da 50 Paesi per condividere la tappa con i leader globali noti per creare soluzioni e idee per la conservazione dell’oceano.

Tra i 100 giovani partecipanti anche la dott.ssa Ludovica Di Renzo, che sta svolgendo il dottorato di ricerca in Scienze mediche veterinarie, sanità pubblica e benessere animale presso l’IZS dell’Abruzzo e del Molise, con “Health management systems and protocols of Cetaceans and Sea Turtles stranded on the Adriatic coast (Italy)”: un progetto sul biomonitoraggio ambientale, sulla salute delle tartarughe e dei cetacei, con particolare attenzione al “problema” delle plastiche in mare. Si stima, infatti, che circa 10 milioni di tonnellate di plastica arrivino in mare ogni anno, con conseguenze negative per tutti, dalle catene alimentari agli habitat naturali.

 

“Le foreste sono il polmone verde del nostro pianeta, ma gli oceani sono il suo cuore azzurro. È ora compito di tutti noi assicurare che questo cuore azzurro continui a battere”, ha dichiarato durante la Conferenza Karmenu Vella, il Commissario Europeo per l’Ambiente, gli Affari Marittimi e la Pesca.

 

 

13 ottobre 2017 (MG)

 
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