La tutela del benessere animale nell'emergenza Covid-19

 

 

Dall’inizio della pandemia la comunità scientifica internazionale si interroga sull’eventualità che gli animali possano essere colpiti dalla sindrome respiratoria SARS-CoV-2 e diffondere il virus. L’OMS e il Ministero della Salute - che il 15 maggio con una nota ha autorizzato gli spostamenti degli animali da compagnia su tutto il territorio nazionale - ribadiscono che ad oggi non ci sono prove che gli animali trasmettano la malattia e che il contagio del Covid-19 avviene esclusivamente da uomo a uomo. Tuttavia alcuni proprietari temono ancora che i loro animali possano diffondere il virus e questa incertezza ne può minacciare salute e benessere.

 

Sin dall’inizio della pandemia l’Organizzazione Mondiale della Sanità Animale (OIE) e la World Veterinary Association (WVA) sono scese in campo richiamando l’attenzione sulle responsabilità della professione veterinaria per il mantenimento della salute pubblica, salvaguardando al contempo il benessere degli animali. In parallelo è stata attivata la rete EmVetNet dei Centri di Collaborazione OIE per le emergenze veterinarie: una rete composta dall’Institute for Infectious Animal Diseases (IIAD) della Texas A&M University degli USA, dal National Center for Agricultural Health (CENSA) di Cuba e dall’IZS dell’Abruzzo e del Molise. Tre centri di ricerca con esperienze consolidate in specifiche aree di gestione delle emergenze veterinarie.

 

La rete di EmVetNet, che supporta i Servizi Veterinari dei Paesi membri OIE in materia di salute e benessere degli animali, a partire dal 20 marzo ha iniziato a studiare e approfondire temi legati all’impatto della pandemia su scala globale, sin quando la prof.ssa Margaret Slater della Texas A&M University ha segnalato le problematiche emergenti degli animali da compagnia e dei loro proprietari. Di fatto esperienze passate di catastrofi naturali o emergenze sanitarie e umanitarie hanno evidenziato come la gestione degli animali, la tutela del loro benessere, dei sistemi produttivi agrozootecnici e delle comunità di riferimento spesso rappresentino un elemento di potenziale criticità, anche in assenza di malattie zoonosiche.

 

La segreteria di EmVetNet, coordinata dall’IZSAM dell’Abruzzo e del Molise, ha dunque promosso e realizzato il lancio di una “Piattaforma tematica Covid-19 sul benessere degli animali” dedicata alla condivisione delle conoscenze e alla promozione dello scambio di informazioni tra esperti internazionali, nell’ambito del mandato OIE ai Centri di Collaborazione. Dall’8 aprile al 13 maggio 2020 si sono tenuti quattro incontri a distanza, a cui hanno contribuito 30 esperti internazionali della rete EmVetNet. I partecipanti hanno fornito suggerimenti e input utili ad analizzare le possibili conseguenze della pandemia sul benessere degli animali: dall’incremento delle adozioni di cani e gatti per contrastare gli effetti del distanziamento sociale al potenziale abbandono per ragioni economiche o per il timore che possano trasmettere il virus, dal benessere degli animali negli zoo legato alle riduzioni degli introiti commerciali all’impatto economico sulla continuità produttiva del settore agrozooetcnico e all’aumento del bracconaggio per il consumo alimentare e la tutela della biodiversità.

 

Diversi gli aspetti discussi per inquadrare meglio le azioni da intraprendere e fornire un supporto informativo alla sfera decisionale e operativa dei soggetti istituzionali coinvolti nelle gestione della pandemia: in particolare è stata espressa l’esigenza di comprendere a fondo e in via prioritaria i differenti scenari nazionali, regionali e globali, nonché i relativi contesti socio-economici in un’ottica a immediato, medio e lungo termine. Da queste sollecitazioni è nata la proposta di sviluppare un repository legato all’area tematica Covid-19 e benessere animale quale funzione aggiuntiva della piattaforma EmVetNet.

 

Il prof. Gary Vroegindewey, a capo del gruppo ad hoc OIE sulle emergenze veterinarie e Direttore del Programma “One Health” della Lincoln Memorial University (LMU) del Tennessee, ha dunque offerto la disponibilità a sviluppare un sistema informativo per la raccolta, l’analisi e la catalogazione di informazioni, linee guida, buone pratiche, manuali e protocolli operativi. In una prima fase tale documentazione verrà segnalata dal gruppo di esperti attraverso un questionario on line e ricercata in parallelo da 9 studenti americani coinvolti nel programma, per essere resa fruibile dalla LMU agli stakeholder interessati.

 

L’iniziativa della rete EmVetNet (emvetnet@izs.it) ha già incassato il sostegno della Federation of Veterinarians of Europe (FVE), dei Servizi Veterinari dello Stato di Israele, dell’American Veterinary Medical Association (AVMA), dell’International Coalition for Animal Welfare (ICFAW) e della Royal Society for the Prevention of Cruelty to Animals (RSPCA).

 

 

26 maggio 2020 (MG)

 
 
 
 
© IZSAM Maggio 2020
 
 
 
 
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