Conferenza stampa nuova sede ICT

 
Il prof. Vincenzo Caporale presenta il plastico nella nuova sede dell'ICT

Lunedì 31 ottobre 2011 la Direzione dell'Istituto ha indetto una conferenza stampa sulla "Gara di appalto della nuova sede dell'ICT (Istituto Caporale Teramo)".

Le richieste di partecipazione al bando di gara per l'appalto di costruzione della nuova sede dell'Istituto, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 25 ottobre 2011, possono essere presentate entro il 19 gennaio 2012.


Il direttore dell'Istituto, Vincenzo Caporale, con l'ausilio del plastico della nuova sede, ha spiegato che per vedere realizzata la struttura che sorgerà nella zona di Colleatterato Alto (TE): "non si andrà oltre i 1600 giorni previsti dal bando, ma io credo che in tre anni quest'opera si possa fare, anche perché chi si aggiudicherà la gara farà un grande affare in prospettiva e sarà invogliato a beneficiare degli incentivi previsti in caso di conclusione anticipata dei lavori rispetto alla data definita...

Dopo aver investito 2 milioni di euro per i laboratori del CIFIV, dopo aver speso 3 milioni di euro per le stalle da mettere a disposizione dei ricercatori, arrivano altri 55 milioni che vengono investiti sul territorio. E in questo periodo, in cui sento dire che molti soldi in giro non ci sono, non mi sembra affatto un dato di poco conto.

Questa è la dimostrazione pratica di come si possa crescere senza gravare sulle tasche dei cittadini. L'Istituto ha investito sulla città, peccato che la città ha prima spinto per questo progetto per poi metterlo in secondo piano. Secondo l'accordo, la zona doveva essere messa nelle migliori condizioni urbanistiche per valorizzare la nascente struttura. Lì c'è una strada che andrà dismessa e andrà adeguata la viabilità. Aspettiamo fiduciosi."


Il complesso della nuova sede dell'Istituto G. Caporale si inserisce nell'area di Colleatterrato Alto di Teramo, località a circa 4 km dal centro città e 2 km dallo svincolo autostradale Teramo-Roma. L'area si estende su una superficie complessiva di circa 80 ettari - divisa longitudinalmente dalla strada comunale che dovrà essere dimessa - ed interseca, per una porzione minima, il versante sud della Collina denominata "Collecenciano", e per la restante parte il pendio esposto a nord.

Il progetto prevede la collocazione di un edificio principale (3 piani) con gli speroni proiettati verso valle (2 piani), per un totale calpestabile di circa 14.000 mq. coperti per un costo totale di 55 milioni di euro. Il nuovo edificio va ad aggiungersi alla struttura del CIFIV (Centro Internazionale per la Formazione e l'Informazione Veterinaria) già in funzione, che sarà completata con una nuova sala conferenze in corso di costruzione, e con il plesso delle stalle e degli stabulari anch'essi in costruzione e con la foresteria già funzionante.

La disposizione planimetrica fa assomigliare l'impianto dell'edificio ad una mano appoggiata sul terreno con il palmo contro la terra e le dita leggermente divaricate disposte lungo il declivio secondo la linea di massima pendenza. Questa conformazione dello spazio deriva dalla scelta di permettere al maggior numero di ambienti di godere della vista verso valle che si ha da quel punto del lotto. Dal padiglione vetrato in alto, con la hall di ingresso e la sala dei convegni, si vedono invece il Gran Sasso e il mare con la Valle del Tordino.


Il fabbricato si compone di tre figure, o corpi volumetrici: la barra, il disimpegno ed il nastro, secondo uno schema tipologico a pettine, che si realizza solo al piano dei laboratori e tende a semplificarsi agli altri livelli, seguendo l'andamento del declivio. Nel padiglione principale sono collocati gli spazi di comunicazione e di relazione dell'Istituto: strutture di accoglienza, convegni, seminari ed attrezzature collettive. Tutti gli ambienti di lavoro sono situati nel "nastro" perimetrale e godono di illuminazione naturale grazie alla disposizione panoramica. La forma a "dita" facilita l'integrazione nel paesaggio e anche l'organizzazione funzionale. Si deve sottolineare la qualità della posizione strategica dello spazio centrale tanto per la qualità dell'illuminazione quanto per la possibilità di un controllo unitario e del facile movimento nell'edificio. La composizione frammentata e il tetto giardino consentono un inserimento sensibile dell'edificio nel luogo e una buona assimilazione della sua dimensione nell'area. La particolare struttura "ramificata" della pianta consente una organizzazione particolarmente efficiente dello spazio dei laboratori e degli spazi "pubblici".

L'Istituto sarà costruito assicurandone l'autonomia energetica e l'assoluta compatibilità ambientale anche in ragione dei materiali con cui verrà edificato. Il progetto è frutto di un concorso in due fasi bandito nel 2003, che ha visto la selezione di cinque soggetti ammessi a partecipare alla seconda fase per la redazione della progettazione preliminare. Al vincitore finale, il gruppo di progettazione di Ricci & Spaini, è stata affidata la progettazione definitiva.

 
 
 
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