La West Nile Disease è arrivata in Germania

 
Figura 1. Focolaio di West Nile Disease in Germania
Figura 1. Focolaio di West Nile Disease in Germania

In data 30-08-2018 il Dr. Karin Schwabenbauer, dirigente in capo dell’ufficio veterinario del Ministero Federale degli Alimenti e dell’Agricoltura (Bundesministerium für Ernährung und Landwirtschaft) tedesco, ha notificato i primi due casi di West Nile Disease (WND), malattia mai notificata prima in Germania.

Il Friedrich-Loeffler Institute (FLI) ha accertato tramite PCR la positività al virus della WND, in due Allocchi di Lapponia (Strix Nebulosa) ritrovati morti e appartenenti allo zoo della città di Halle. L’inizio della malattia è stato fatto risalire al 28-08-2018 .

La  WND è una malattia provocata dal virus West Nile (WNV), un virus della famiglia Flaviviridae isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda, appunto nel distretto West Nile (da cui prende il nome). Il virus è diffuso in Africa, Asia occidentale, Europa, Australia e America.  La malattia  coinvolge principalmente gli uccelli, i cavalli e l’uomo, ma il virus ha un range d’ospite molto ampio.

Il reservoir della malattia è costituito dagli uccelli, che mantengono l’infezione attraverso cicli di trasmissione uccelli-zanzare, fungendo anche da amplificatori dell’infezione stessa. Le zanzare, nutrendosi del sangue degli uccelli, possono poi trasmettere il virus non solo ad altri uccelli ma anche a mammiferi, tra cui gli equidi e l’uomo. L’infezione dei mammiferi, però, è solo un fatto accidentale, e questi ospiti sono considerati a fondo cieco, ovvero non capaci di trasmettere a loro volta l’infezione, in quanto il virus non raggiunge in questi animali livelli ematici sufficienti alla diffusione della malattia. Alcuni uccelli sono più suscettibili di altri, come nel caso di quelli appartenenti alla famiglia Corvidae. La malattia non può essere trasmessa direttamente da persona a persona o da animale ad animale ma solo attraverso la puntura della zanzara. Fanno eccezione a questa regola la possibilità di trasmissione interumana attraverso le donazioni di sangue e di organi e la possibilità di trasmissione madre-figlio tramite la placenta durante la gestazione o con l’allattamento al seno.

La maggior parte delle persone infette non mostra alcun sintomo. Fra i casi sintomatici, circa il 20% presenta sintomi leggeri: febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei. L’1% delle persone infette può presentare una sintomatologia più grave di natura nervosa, ma si tratta in genere di soggetti debilitati da altre patologie o affetti da deficit del sistema immunitario. Nei casi più gravi (circa 1 su mille) il virus può causare un’encefalite letale.

Sono disponibili dei vaccini per i cavalli e, nelle aree endemiche è consigliabile vaccinare gli animali. Non esiste però nessun vaccino per le persone, né una cura specifica per la malattia. La principale forma di prevenzione consiste nel proteggersi dalle punture di zanzara con repellenti appositi e zanzariere ed evitare di creare artificialmente ambienti favorevoli alla riproduzione delle zanzare, come i ristagni d’acqua in ciotole per animali o sottovasi delle piante.

In Italia, la sorveglianza epidemiologica dei casi umani di malattia da WNV è regolata dal “Piano nazionale integrato di sorveglianza e risposta ai virus West Nile e Usutu – 2018”  pubblicato dal ministero della Salute. In particolare, quest’anno, abbiamo assistito ad un aumento dei casi di malattia nell’uomo rispetto agli anni precedenti. Studi in merito sono attualmente in corso.

 

Ulteriori informazioni: https://westnile.izs.it