Casi di rabbia in Israele

 

Recentemente Israele sta vivendo una recrudescenza dei casi di rabbia sul suo territorio.

 

Il 5 novembre Ad Afula due cani sono stati morsi da uno sciacallo infetto/positivo e sono stati messi in quarantena. Il 16 Novembre 2017 un bovino da latte, proveniente dal villaggio di Yokneam è risultato positivo per rabbia.

 

Il 28 novembre, un altro caso è stato notificato al kibbutz Ramat Hashofet di Ramat Menashe dove una donna è stata morsa da uno sciacallo e rapidamentente soccorsa in una clinica medica.

 

Altri 2 casi di sciacalli infetti da rabbia sono stati rilevati nella regione settentrionale (HaZafon) il 30 novembre 2017. Uno degli sciacalli infetti è stato visto attaccare le macchine che viaggiavano verso la località di Moshav Moledet.

 

Complessivamente nel 2017, si sono verificati 49 casi di rabbia in 42 località nell’area nord-orientale di Israele. I casi sono stati confermati in laboratori, in 28 sciacalli, 10 bovini da carne, una vacca da latte, 7 cani, 2 gatti, e una pecora.

 

Tale recrudescenza della malattia in Israele è principalmente legata alla vicinanza con paesi quale la Siria, dove non sono presenti attualmente interventi di controllo nei confronti della rabbia a causa della guerra. Inoltre, la crescita esponenziale dei casi di rabbia negli sciacalli (Canis aureus), specie   protetta in Israele, è attribuita dagli esperti, all’aumento della densità della popolazione di tali animali e, possibilmente, all'adattamento a tale specie del ceppo di campo attualmente circolante. 

 

Di recente in Israele c’è stato un aumento del numero di sciacalli dalla Galilea al Negev a causa del cibo e delle carcasse nelle discariche.

 

Il problema è particolarmente acuto nelle colline della Giudea sia a nord che a sud di Gerusalemme, sia tra Haifa e Tel Aviv, incluso nel parco Yarkon nel nord di Tel Aviv, dove gli agricoltori lamentano predazioni da parte di sciacalli sul bestiame e sulla fauna selvatica. L'Autorità per la Natura e Parchi di Israele ha adottato misure di controllo con l’obiettivo di ridurre fortemente la popolazione dello sciacallo; purtroppo questi sforzi sono stati sino ad oggi poco efficaci.

 

Sebbene negli ultimi anni l'Autorità per la Natura e Parchi Israeliani ha ridotto la popolazione di sciacalli di più di 1.000 esemplari ogni anno, i risultati sono stati poco soddisfacenti nel ridurre la popolazione complessiva. Secondo l'Autorità Natura e Parchi, in alcune aree esistono 12-24 sciacalli per chilometro quadrato. Gli sforzi per il controllo delle popolazioni di sciacalli sono stati intensificati negli ultimi anni, e l'Autorità Natura e Parchi ha distribuito dosi di vaccini orali per vaccinare gli sciacalli.

 

La campagna 2017 di distribuzione delle esche è iniziata il 1 novembre; gli esperti sperano che questa attività immunizzerà efficacemente i giovani animali che sono considerati la causa principale degli eventi attuali. Purtroppo la dispersione di esche orali vaccinali, un'attività applicata annualmente su entrambi lati del fiume Giordano per l'immunizzazione degli animali selvatici, non è ancora iniziata nel territorio del Regno di Giordania, sul lato est del fiume Giordano.

 

In effetti, la cooperazione con la Giordania è una componente significativa nella lotta contro la diffusione della malattia. Quest'anno (2017), questa campagna di cooperazione è diventata di particolare importanza data la diffusione della malattia nelle aree di Beit Shean, Gilboa e la valle di Harod, che si trovano vicino al confine giordano. 

 

La Rabbia è una zoonosi letale causata da un virus neurotropo del genere Lyssavirus appartenente alla famiglia Rhabdoviridae che colpisce animali a sangue caldo e l’uomo. Il virus è presente nella saliva di animali infetti che la tramettono con il morso.

Le persone più colpite sono, di solito, quelle che vivono in comunità rurali povere dove l’accesso ai servizi sanitari è spesso scarso. Date le condizioni di marginalità delle comunità più colpite, talvolta, nonostante l'impatto della malattia sia drammatico ed economicamente significativo, la rabbia non viene considerata una priorità dalle autorità sanitarie nazionali.

 

La malattia è presente in tutti i continenti ad eccezione dell'Antartide. Nei paesi in cui la malattia è endemica, sono attuate misure per affrontare e ridurre il rischio di infezione nelle popolazioni suscettibili (animali selvatici, randagi e animali domestici) per creare un cuscinetto tra gli animali e gli esseri umani. Per la rabbia canina esistono vaccini altamente efficaci in grado di prevenire la malattia. La corretta esecuzione di campagne di vaccinazione di massa nel cane sono in grado di determinare l’eradicazione della rabbia urbana.

 

In Italia la rabbia è stata eradicata nel 2013.

 
 
 

CENTRO DI REFERENZA NAZIONALE PER L'EPIDEMIOLOGIA VETERINARIA, LA PROGRAMMAZIONE, L'INFORMAZIONE E L'ANALISI DEL RISCHIO (COVEPI)
Daniela Morelli

Centro di Referenza Nazionale Analisi del Rischio
Armando Giovannini

Epidemiologia
Paolo Calistri

Statistica e GIS
Annamaria Conte

REDAZIONE

Coordinamento
Simona Iannetti
Francesca Dall'Acqua

e-mail benv@izs.it

fax +39 0861 332251

Cookie Policy

 

Comitato editoriale
Barbara Alessandrini, Annamaria Conte, Fabrizio De Massis, Armando Giovannini, Paolo Calistri, Federica Monaco, Giovanni Savini

Progetto grafico
Alessandro De Luca

Web master
Sandro Santarelli

Logo IZSAM