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Attività di eradicazione della malattia vescicolare dei suini in regione Calabria. Risultati ed obiettivi futuri

Introduzione

La malattia vescicolare dei suini (MVS) è una malattia infettiva e contagiosa ad eziologia virale, sostenuta da un virus ad RNA monocatenario, appartenente alla famiglia Picornaviridae, genere Enterovirus, che colpisce i suini. Nella sua forma clinica, caratterizzata da ipertermia, zoppia e lesioni vescicolari localizzate principalmente sui cercini coronali, grugno e più di rado cute, non è clinicamente differenziabile dall'afta epizootica. Negli ultimi anni tuttavia l'infezione subclinica è stata di gran lunga la condizione più frequentemente osservata [4].

La MVS rientra tra le malattie denunciabili, anche in caso di semplice sospetto, ai sensi dell’art.1 Regolamento di polizia veterinaria – DPR n.320 del 8.2.1954, ed è stata osservata in Italia per la prima volta nel 1966. Con l’applicazione del Piano nazionale di sorveglianza ed eradicazione redatto per la prima volta nel 1995, le regioni del centro nord hanno raggiunto la qualifica di territorio indenne fin dal 1997, riuscendo ad eradicare prontamente la malattia e riacquisire la qualifica di indennità a seguito di eventi epidemici come quello registrato in Lombardia tra il 2006 ed il 2007 [1,2].

Il raggiungimento dello status di indennità delle regioni del centro sud è stato invece più graduale, anche in relazione alla peculiarità dell’allevamento suinicolo meridionale, caratterizzato in gran parte da piccoli allevamenti con un numero limitato di capi, in gran parte di tipo familiare (Fig. 1, colonne 1 e 2).

Nella regione Calabria il riconoscimento comunitario di territorio indenne da MVS è stato raggiunto nel corso del 2019 [5], anche grazie all’applicazione delle misure straordinarie di eradicazione contenute all’interno del Decreto del Commissario ad acta (DCA) n.139 del 22 dicembre 2015 [3], che prevedevano:

  • Il controllo sierologico rafforzato negli allevamenti da ingrasso che movimentavano verso altri allevamenti, ed obbligo di vuoto sanitario di almeno 7 giorni ogni 2 mesi di “tutto pieno”
  • un monitoraggio sierologico sui suini macellati per autoconsumo
  • un monitoraggio sierologico sulle partite di suini in entrata presso gli impianti di macellazione
  • la verifica dei requisiti minimi di biosicurezza esistenti nelle aziende suinicole con eventuale macellazione dei capi presenti e declassamento ad allevamento familiare delle strutture inadempienti alle misure correttive impartite dal Servizio veterinario dell’Azienda Sanitaria Provinciale (ASP) competente.

In questo lavoro vengono illustrati i dati concernenti le attività messe in atto a seguito dell’approvazione del piano straordinario regionale e confrontati con l’evoluzione epidemiologica della malattia sul territorio nel medesimo lasso di tempo.



Materiali e Metodi

I dati riportati provengono dai seguenti sistemi informativi:

  • Sistema Informativo Gestione Laboratorio Analisi (SIGLA) per l’acquisizione dei dati inerenti i controlli sierologici di screening effettuati presso i laboratori dell’IZS del Mezzogiorno (Fig. 1)
  • Sistema Informativo CERVES per l’acquisizione dei dati di laboratorio inerenti i controlli sierologici di conferma
  • Banca Dati Nazionale (BDN) per le anagrafiche delle aziende suinicole registrate sul territorio regionale (coordinate geografiche per mappa Fig. 2)
  • Sistema Informativo di Notifica della Malattie Animali (SIMAN)
  • Sistema Informativo Rendicontazioni (SIR).

L’ultimo focolaio di MVS in Regione Calabria si è registrato nel 2015, in un’azienda da ingrasso in Provincia di Cosenza avente meno di 20 suini in stalla al momento del controllo, di cui 4 risultati sieropositivi e con isolamento del virus dalle feci. A seguito della conferma del focolaio sono state messe in atto tutte le misure previste dalla vigente normativa nazionale (D.P.R. n. 362/1996 e D.M.28/03/2007) ivi compresa l’indagine epidemiologica ed i controlli di rintraccio nelle aziende epidemiologicamente correlate, che hanno escluso l’esistenza di ulteriori focolai secondari. I rintracci ed i relativi controlli sierologici sono stati effettuati anche per le 4 aziende sieropositive riscontrate complessivamente tra il 2016 ed il 2017, senza evidenza di ulteriori aziende sieropositive.

Dall’analisi dei dati illustrati nelle Tabelle 1-2-3 si evince come a partire dal 2016, primo anno di applicazione delle misure previste dal piano straordinario, la collaborazione tra i Servizi veterinari delle ASP calabresi e le sezioni territoriali dell’ IZSM abbia consentito di effettuare una media di circa 21.000  controlli sierologici per anno negli allevamenti di tipo commerciale e 5.000 in quelli di tipo familiare, questi ultimi controllati attraverso un piano di controllo straordinario ad hoc. A tali controlli si affiancava la costante verifica da parte dei Servizi veterinari dei requisiti minimi di biosicurezza esistenti in azienda, con l’eventuale macellazione dei capi presenti ed il declassamento ad allevamento familiare per le strutture inadempienti alle misure correttive impartite.

Grazie a questa attività, dal 2016 ad oggi si è registrata prima una netta riduzione e successivamente l’azzeramento del numero di aziende suinicole riscontrate sieropositive, a testimonianza dell’efficacia delle misure straordinarie di eradicazione messe in atto sul territorio regionale e dell’avvenuta individuazione ed eradicazione delle ultime sacche di infezione esistenti.


Tabella 1. Dati relativi alle attività di controllo sierologico per MVS delle aziende suinicole in regione Calabria dal 2015 al primo semestre 2019

Fonte: BDN
*L’incremento legato all’acquisizione del codice aziendale anche per le aziende con solo 1 capo in stalla.

Tabella 2. Dati relativi alle attività di controllo sierologico previste dai piani straordinari di monitoraggio sui suini macellati per autoconsumo

Fonte: SIGLA - elaborazione: Osservatorio Epidemiologico Veterinario Regione Calabria

Tabella 3. Test di screening effettuati presso IZSM e test di conferma effettuati presso il Centro di referenza CERVES

Figura 1. Evoluzione del numero di aziende focolaio e sieropositive per MVS dal 2013 al 2019 e percentuale di copertura sierologica delle aziende suinicole controllabili (elaborazione: Osservatorio Epidemiologico Veterinario Regione Calabria)

Figura 2. Distribuzione degli allevamenti familiari sul territorio della Regione Calabria dal 2017 al 2019 (Fonte: BDN – Elaborazione: Osservatorio Epidemiologico Veterinario Regione Calabria)

Risultati e Conclusioni

L’analisi dei dati di sorveglianza raccolti negli ultimi 5 anni evidenzia come l’applicazione delle misure straordinarie di eradicazione della MVS contenute all’interno del DCA della Regione Calabria n.139/2015, in particolare il vuoto sanitario di almeno 7 giorni ogni 2 mesi di “tutto pieno” negli ingrassi che movimentavano verso altri allevamenti, il monitoraggio sierologico dei suini macellati per autoconsumo ed il rafforzamento delle attività di verifica dei  requisiti minimi di biosicurezza nelle aziende suinicole, abbia consentito di  raggiungere un marcato miglioramento della situazione epidemiologica già dal 2016 e poter richiedere nel 2018 il riconoscimento comunitario di territorio indenne da MVS, acquisito ufficialmente il  20 Marzo 2019 con la Decisione comunitaria di esecuzione n.1910.

Tale risultato ha consentito già nel 2020 di ridurre il numero di prelievi in azienda da parte dei Servizi veterinari territorialmente competenti, concentrando le risorse su altre problematiche di sanità animale inerenti il comparto suinicolo quali, ad esempio, la malattia di Aujeszky e dedicarsi maggiormente all’attività di prevenzione attraverso il monitoraggio dei livelli di biosicurezza esistenti nelle aziende suinicole.

L’attività di raccolta e gestione delle informazioni relative alla biosicurezza sarà resa più efficiente anche grazie all’utilizzo di nuovi applicativi informatici messi a disposizione dal Ministero della Salute come la  ClassyFarm, un sistema finalizzato alla categorizzazione degli allevamenti in base al rischio attraverso la raccolta e l’elaborazione dei dati relativi non solo alla biosicurezza ma anche al consumo di farmaci antimicrobici ed al benessere animale.

Il riconoscimento di indennità della Regione Calabria e dell’intero territorio nazionale, può essere inoltre inquadrato come un volano di crescita per tutta la filiera suinicola nazionale e la base per un definitivo superamento delle misure restrittive applicate da numerosi Paesi Terzi (es. Cina, Australia, Corea del Sud, Argentina, Stati Uniti ecc). Tali Paesi hanno infatti ristretto in questi anni l’attività di esportazione quasi esclusivamente ai prodotti di salumeria a lunga stagionatura (anche oltre i 400 giorni) ed ai prodotti cotti, precludendo l’export di tutta la gamma delle produzioni a media/breve stagionatura (es. salami, coppe, pancette), molte di queste a marchio DOP/IGP, oltre che di carni suine e frattaglie.
Si stima che il danno economico legato alle mancate esportazioni sia stimabile per difetto su scala nazionale a circa 250 milioni di euro per anno (fonte: ASSICA).

Questo nuovo status sanitario consentirà dunque di avviare nuove trattative con le diverse Autorità competenti dei Paesi Terzi, rinegoziando le condizioni sanitarie previste per le esportazioni dei prodotti e delle carni suine, e consegnando in definitiva a questo settore produttivo nazionale una nuova competitività su scala internazionale.

Bibliografia

  1. Bellini S., Santucci U., Zanardi G., Brocchi E., Marabelli R., 2007. Swine vesicular disease surveillance and eradication activities in Italy. Rev. Sci. Tech. Off. Int. Epiz. 26(3), 585–593.
  2. Bellini S., Alborali L., Zanardi G., Avisani D., Bonazza V., Brocchi E., 2010. Swine Vesicular Disease in Northern Italy: diffusion through densely populated pig areas. Rev. Sci. Tech. Off. Int. Epiz. 29, 639–648.
  3. Decreto del Commissario ad acta (DCA) n. 139 del 22 dicembre 2015, pubblicato sul BURC (Bollettino Ufficiale della Calabria) l’8 gennaio 2016, recante  “Piano straordinario per l’acquisizione della qualifica di regione accreditata da MVS obiettivo SVET”
  4. EFSA Panel on Animal Health and Wellfare (AHAW). (2012). Scientific Opinion on Swine Vesicular Disease and Vesicular Stomatitis. EFSA Journal, 10(4): 2631. doi:10.2903/j.efsa.2012.2631. Available online: www.efsa.europa.eu/efsajournal
  5. European Union. (2019). Commission Decision 2019/470/EU of 20 March 2019 repealing Decision 2005/779/EC concerning animal health protection measures against swine vesicular disease in Italy. Off. J. Eur. Communities, L80, 49.

Palermo Pierpaolo, Plasmati Francesco, Barca Lorella
Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno - Sezione diagnostica di Cosenza

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